giovedì 19 giugno 2008

Sigonella, la Nato raddoppia

Sigonella, la Nato raddoppia

di Manlio Dinucci

Il Manifesto del 18/06/2008

Ecco cosa si nasconde dietro l'offerta del ministro La Russa agli Usa Vi sarà installato il sistema Ags di sorveglianza. Obiettivo Medioriente

Il ministro della difesa Ignazio La Russa ha chiesto al segretario alla difesa Robert Gates il sostegno statunitense alla candidatura di Sigonella come base del nuovo sistema Nato di sorveglianza Ags (Alliance Ground Surveillance), che dovrebbe divenire operativo tra non molto. «La candidatura dell'Italia rappresenta un fatto molto grave», ha denunciato Silvana Pisa, membro della commissione Difesa del senato durante il governo Prodi, dimenticando che la base di Sigonella era stata messa a disposizione dallo stesso governo. L'accordo per la creazione di questo sistema è stato sottoscritto dal governo Berlusconi nel novembre 2002, insieme a Usa, Francia, Germania, Olanda e Spagna. E' stato quindi costituito un «consorzio transatlantico» di industrie militari, comprendente la Northrop Grumman, General Dynamics, Eads, Thales e Galileo Avionica, che nel 2005 ha ricevuto un primo contratto per l'ammontare di 23 milioni di euro. Solo un piccolo acconto: la Nato stessa lo definisce «uno dei più costosi programmi di acquisizione intrapresi dall'Alleanza», che comporta una spesa di almeno 4 miliardi di euro. Ulteriori impegni sono stati assunti per conto dell'Italia dal governo Prodi, durante la riunione dei direttori degli armamenti dei paesi Nato nell'ottobre 2006.
Che cos'è l'Ags? Secondo le agenzie di stampa sarebbe «un sistema integrato per la sorveglianza del territorio dei 26 stati membri della Nato». Un banale ma fuorviante errore di traduzione. Il sistema servirà a sorvegliare non il territorio dei paesi Nato ma, come spiega un comunicato ufficiale, il «terreno», fornendo ai «pianificatori militari» importanti informazioni «prima e durante le operazioni Nato» in altri paesi. Si tratta dunque di un sistema finalizzato non alla difesa del territorio dell'Alleanza, ma al potenziamento della sua capacità offensiva «fuori area». Esso sarà «uno strumento chiave per rendere più incisiva la Forza di risposta della Nato (Nrf)». La Nrf, costituita nell'ottobre 2003 (durante il governo Berlusconi) e divenuta operativa nel giugno 2006 (durante il governo Prodi), è in grado di essere proiettata entro cinque giorni «per qualsiasi missione in qualsiasi parte del mondo». L'Italia vi partecipa con il Comando di Solbiate Olona (Varese), «sempre disponibile per interventi multinazionali in aree di crisi», e con varie unità terrestri, navali e aeree. Il sistema Ags permetterà alla Forza di risposta della Nato di avere un quadro dettagliato della dislocazione delle truppe nemiche, così da poterle colpire, e anche di «individuare e prendere di mira veicoli in movimento». Ciò sarà reso possibile da vari tipi di piattaforme aeree e stazioni di controllo terrestri. Le prime consisteranno in aerei-radar (Airbus A 321 modificati) e aerei senza pilota Block 40 Global Hawk della statunitense Northrop Grumman: questi, guidati a distanza, sono in grado di volare per 35 ore a oltre 18mila metri di quota, trasmettendo al comando i dati rilevati dai sensori. Le stazioni terrestri saranno sia fisse che mobili, ossia in grado di essere trasferite in lontani teatri bellici.
Nel chiedere a Gates che il sistema Ags sia installato a Sigonella, il ministro La Russa ha detto che tale base è la più idonea sia «come efficienza, sia da ogni altro punto di vista». Non c'è dubbio: lo conferma il fatto che il Pentagono, finita la guerra fredda, l'ha ulteriormente potenziata. Come sottolinea il comando, l'importanza di tale base, «strategicamente collocata nel mezzo del Mediterraneo», è aumentata di pari passo con «i cambiamenti politici nelle regioni mediterranea e mediorientale». In tale quadro, nel 2005 è stato stabilito a Sigonella il Fleet and Industrial Supply Center (Fisc), il centro logistico delle forze navali del Comando europeo degli Stati uniti, la cui missione è «promuovere gli interessi statunitensi in Europa, Africa e Medio Oriente». Sempre qui è stato installato il sistema di trasmissione Gbs, uno dei più importanti delle forze armate statunitensi, cui si aggiungerà il Muos, il nuovo sistema globale di comunicazioni della marina Usa. E nel 2007 l'aeronautica Usa ha annunciato che intende dislocare a Sigonella almeno 5 Global Hawks. A questi si affiancheranno i «falchi globali» del sistema Ags, che permetteranno alla Nato di proiettare le proprie forze «per qualsiasi missione in qualsiasi parte del mondo».