mercoledì 31 dicembre 2008

Da Spielberg al banco Santander una truffa da 50 miliardi di dollari

Da Spielberg al banco Santander una truffa da 50 miliardi di dollari

di Fr. Pi.

Il Manifesto del 16/12/2008

L'ex presidente del Nasdaq arrestato e rilasciato

Peggio di Lehmann Brothers, sia per modalità che per dimensioni. La mega-truffa organizzata da Bernard Madoff - prestigioso ex presidente del Nasdaq - ha creato un buco da 50 miliardi di dollari. Un valore che si moltiplica, a livello sistemico, perché molti istituti che avevano investito nei suoi fondi stanno entrando in difficoltà. Alcuni certamente dovranno scegliere tra la via del fallimento oppure la vendita di altri asset per provare a sopravvivere.
Considerato uno dei massimi esperti della finanza globale, Madoff ha costruito la sua piramide puntando sulla clientela scelta - il jet set internazionale, la comunità ebraica newyorkese (di cui è un esponente di primo piano). Ma anche scuole, università, fondi pensione, villaggi, fondi caritatevoli. Tra i nomi famosi che cominciano a circolare ci sono l'immobiliarista Mort Zuckerman, il proprietario dei New York Mets, Fred Wilpon, un fondo di beneficenza di Steven Spielberg; ma anche la Elie Wiesel Foundation. La fama sua e dei suoi clienti gli aveva procurato migliaia di «investitori istituzionali» - banche e hedge funds, soprattutto - attirati dalla sua leggendaria capacità di garantire un rendimento medio del 10% annuo, indipendentemente dagli andamenti del mercato; e dall'altrettanto favolosa capacità di far fronte immediatamente alle richieste di rimborso. Un paradiso in terra, insomma.
Ora si vanno contando le perdite. Il Fairfield Greenwich Group - il salvadanaio dell'alta società di New York - aveva 7,5 dei suoi 16 miliardi di patrimonio investiti da Madoff. Ha perso metà del capitale e probabilmente dovrà chiudere. L banca spagnola Santander ha annunciato perdite per 2,3 miliardi, mentre la connazionale Bbva si limita a 300, rendendo noto di non aver nessun investimento diretto in Madoff, ma con una clientela esposta per 30 miliardi. Situazione tragica in Svizzera, dove le banche principali (Ubs e Credit Suisse) si dichiarano «pulite», ma si calcola in 5 miliardi il buco complessivo degli istituti minori.
Anche in Francia non si ride. Bnp Paribas, Natixis, Casse d'Espargne, Banque Populaire mettono a rosso centinaia di milioni a testa. L'inglese Hsbc ha ammesso perdite per un miliardo di dollari, mentre la Royal Bank of Scotland, già pesantemente segnata dai mutui subprime e dal tracollo Lehmann, segna 400 milioni di sterline al passivo.
Non è immune l'Italia, dove Unicredit limita i danni a 75 milioni. Ma un brivido sta percorrendo le schiene di parecchi milionari di casa nostra. A Londra, infatti, il fondo King Gate ha scoperto di avere 2,8 miliardi investiti nel giro di Madoff; Federico Ceretti e Carlo Grosso avevano fin qui assicurato una numerosa clientela italiana. Pare addirittura maggioritaria.
In tutto il mondo è un fiorire di annunci. Molti istituti ci tengono a far sapere di essere «Madoff free», mentre altri si sono chiusi nel più rigoroso riserbo. A piangere sono soprattutto i fondi speculativi. Un primo calcolo ha stimato che gli hedge funds potrebbero veder svanire il 5% dei propri asset. Al punto che l'Aima - l'associazione internazionale del settore che raccoglie 1.280 membri - ha cominciato a chiedere «aiuti per gli investitori», dichiarandosi disponibile «ad apprendere la lezione».
Cosa implica per i normali clienti di banca un botto simile, che va peraltro ad aggiungersi alle altre ragioni di instabilità creditizia? Alcune delle più grandi banche italiana hanno già deciso che da marzo i direttori di filiale potranno autorizzare ai clienti uno «sconfino» fino a 500 euro. Per le piccole imprese e le partite Iva significa il blocco del credito. Di fatto. Per chi ha sottoscritto un mutuo e ha un reddito fisso, l'allarme scatterà quando «il rosso» raggiungerà l'astronomica cifra di 50 euro. Una cena, forse l'ultima.