mercoledì 7 maggio 2008

Storici contro la base «Palladio minacciato»

Storici contro la base «Palladio minacciato»
al. mo.
IL GIORNALE DI VICENZA, 20/02/2007

Interpellanza di Folena: «Monumenti a rischio»

La petizione
Lionello Puppi e oltre cento fra studiosi e docenti firmano un appello all’Unesco «Il sito Usa è troppo vicino ad alcune ville palladiane»

Dopo i Verdi che chiedono la valutazione di impatto ambientale, l'ultima arma anti-base Usa è il paesaggio. Con l'interrogazione ai ministri Rutelli, D'Alema e Parisi del deputato di Rifondazione comunista Pietro Folena che sventola la petizione di 109 fra studiosi di arte e architettura capitanati dal vicentino professor Lionello Puppi assieme alla Fondazione Benetton. Petizione che solleva il problema della presenza «a poche centinaia di metri dal Dal Molin di opere del Palladio protette dall'Unesco».
Quali sono? «Intanto la Basilica palladiana - spiega Puppi -. Ma anche Villa Caldogno, Villa Cricoli sulla Marosticana e Villa Valmarana a Vigardolo, tutte e poche centinaia di metri dal Dal Molin». Così Folena ha preso carta e penna: «Questo ulteriore elemento - ha scritto - deve far riflettere il governo sull'opportunità di realizzare una base militare a poca distanza da siti sotto tutela internazionale verso la quale abbiamo obblighi cogenti quanto e forse più di quelli verso gli Usa». Da qui l'interpellanza urgente e l'incontro a breve tra il comitato dei firmatari della petizione con la Commissione cultura della Camera di cui Folena è presidente.
Nell'appello docenti, studiosi e ricercatori (anche stranieri) chiedono «alle autorità responsabili di valutare se quella colata chilometrica di cemento, lo sconvolgimento del traffico stradale, il transito di aerei militari a 2500 metri in linea d'aria dalla Basilica palladiana e a 500 metri da una delle più belle ville di Palladio a Caldogno, siano compatibili con i riconoscimenti e conseguenti responsabilità locali conferite dall'Unesco ai monumenti e alle ville del Palladio». E quindi vogliono sapere dall'Unesco «se l'iniziativa sia compatibile con la solenne dichiarazione di appartenenza del sito al patrimonio dell'umanità».
Tra le firme, oltre a quella di Puppi, docente emerito di storia dell'arte a Ca' Foscari, studioso di Andrea Palladio e componente del comitato consultivo della Fondazione presieduta da Luciano Benetton, c'è anche Ippolito Pizzetti, uno dei maggiori esperti italiani di paesaggistica; Margherita Azzi Visentini, docente di storia dei giardini e paesaggi all'università di Milano; Monique Mosser, che insegna all'università di Parigi-Versailles e Carmen Anon, architetto e studiosa del paesaggio di Madrid. In tutto, si diceva, 109 firme.
Spiega Puppi: «Vogliamo sapere se la realizzazione di una base militare e di guerra al posto di un'area verde, con tutto quello che comporta, sia compatibile con il riconoscimento dell'Unesco. Perché vicino ci sono delle ville palladiane. Come Villa Caldogno, una delle più belle». In più «la città rischia di diventare un obbiettivo del terrorismo, che invece di colpire una base superprotetta potrebbe prendersela con i monumenti-simbolo». Insomma, dice Puppi «dove c'è arte e cultura non c'è posto per una base militare».