lunedì 9 febbraio 2009

Il Tar blocca la cava di ghiaia a Pillhof

Il Tar blocca la cava di ghiaia a Pillhof
Alto Adige 07/02/2009

APPIANO. Il Tar di Bolzano ha bloccato la cava a Pillhof di Appiano. Il tribunale amministrativo, disponendo la sospensiva, ha accolto il ricorso di una ditta concorrente della Mederle che è in attesa della concessione provinciale per dare il via all’estrazione di ghiaia. Contro la cava si battono da tempo la lista civica Appiano Democratica e le associazioni ambientaliste sostenute anche da Reinhold Messner. Recentemente, sul posto si era svolta una manifestazione per ribadire il no alla cava. «E’ una vittoria di tutti quelli che si stanno battendo da tempo contro questa cava», commenta Sergio Corrà di Appiano Democratica. La sentenza definitiva del tar dovrebbe arrivare ai primi di marzo. E anche dentro la Svp la compattezza in favore dell’impianto sembra ormai un ricordo. Pure l’assessore provinciale all’ambiente, Michl Laimer, si è recentemente dichiarato perplesso. «Ho studiato il fascicolo - ha dichiarato qualche giorno fa - Direi che quel progetto è in netto contrasto con il Piano paesaggistico». Di parere contrario il collega Widmann: «L’estrazione è necessaria per mantenere i posti di lavoro», aveva affermato. E’ una vicenda che va avanti da un paio d’anni. In origine il piano prevedeva che potessero essere estratti 2 milioni 200 mila metri cubi di ghiaia. Poi si è scesi a 800 mila. E il consiglio comunale di Appiano, dopo un primo no, aveva dato parere favorevole. «Però, di fatto - aggiunge Corrà - una delibera della giunta provinciale dà l’ok allo sfruttamento per i primi 100 mila metri cubi». «Di cave ce ne sono già altre sul territorio - diceva Messner qualche settimana fa quando aderì all’iniziativa di protesta contro la cava - Così facendo non si pensa al futuro della nostra provincia, un territorio caratterizzato da un paesaggio unico che va assolutamente conservato e tutelato. Non c’è bisogno di ghiaia con tutta quella che si potrà estrarre dal tunnel di base del Brennero». Poi, a fine gennaio, un corteo di 300 persone partì dal bivio per Riva di Sotto arrivando fin sotto le due colline che dovrebbero essere sbancate. In quei giorni vennero raccolte 400 firme di protesta. Intanto, dentro la Svp il fronte unico si andava crepando. Nove consiglieri del partito di maggioranza ad Appiano hanno depositato recentemente una mozione per revocare la delibera di dicembre che dava il via libera allo scavo. Passo dopo passo, l’inizio degli scavi sembra allontanarsi. E le due colline paiono adesso un po’ più salde.