martedì 9 settembre 2008

Ritalin, inchiesta bis. Caccia a centro medico abusivo

La Repubblica, edizione Bologna 7.9.08
Ritalin, inchiesta bis. Caccia a centro medico abusivo

Il pm Persico aveva appena chiuso il fascicolo sul farmaco per ragazzi iperattivi, ma da un sito Internet sarebbero emersi nuovi indizi

La Procura ha aperto una nuova inchiesta sul Ritalin, lo psicofarmaco usato sui ragazzi affetti da deficit di attenzione ed iperattività. A finire sotto accusa è di nuovo Monica Pavan, portavoce dell´associazione Agap (amici di Paolo), nei cui confronti qualche giorno fa il pm Persico aveva chiesto l´archiviazione dall’accusa di esercizio abusivo della professione di psicologa.
Chiuso un fascicolo ne spunta un altro. La Procura ha disposto una nuova inchiesta sul Ritalin, lo psicofarmaco usato sui ragazzi affetti dalla sindrome di Adhd (Attention deficit hyperactivity disorder), ovvero il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività. A finire sotto accusa è ancora Monica Pavan, portavoce dell´associazione Agap (amici di Paolo), nei cui confronti qualche giorno fa il pm Luigi Persico aveva chiesto l´archiviazione dall´accusa di esercizio abusivo della professione di psicologa.
Se allora l´inchiesta, aperta dopo le polemiche sollevate dalle associazioni che si battono per la messa al bando del farmaco, ipotizzava un´attività di propaganda sull´uso del farmaco Ritalin nel corso di incontri avvenuti in alcune scuole elementari bolognesi, stavolta è stata una telefonata pubblicata in rete far scattare le indagini delegate ai carabinieri del Nas. Nella conversazione, registrata e inserita sul sito Internet dell´associazione "Giù le mani dai bambini", tra le più attive nella battaglia contro l´utilizzo degli psicofarmaci sui minori, la portavoce dell´Agap viene contattata da un genitore che finge di chiedere consigli per risolvere i problemi del figlio. Luca Poma, dell´associazione "Giù le mani dai bambini", spiega di essere entrato in possesso del materiale il 1° settembre e di averlo inviato in Procura giorni fa. «Eravamo a conoscenza della registrazione già quest´inverno - dice Poma -, e senza sentirla avevamo consigliato al genitore di rivolgersi ai carabinieri». Fino a ieri però in piazza Trento e Trieste del materiale non c´era traccia e quindi Persico ha acquisito il file audio dal web. Nel corso della telefonata, la Pavan parlerebbe di un centro "operativo" a Bologna dove portare i ragazzi: «Noi siamo quelli che facciamo il lavoro effettivo, li prendiamo in carico noi», dice la donna all´interlocutore attaccando anche l´Ausl. Nella conversazione si parla nuovamente del centro di San Donà di Piave (Venezia), una struttura dove sarebbero più "propensi", rispetto ad altri, nel prescrivere il farmaco. Il sospetto alla base della nuova inchiesta è relativo proprio all´esistenza di un presunto centro diagnostico abusivo dove verrebbero visitati i bambini. Una struttura che se esiste veramente, spetterà al Nas scovare. Nella registrazione, la «sedicente esperta - spiega Poma - si fa chiamare "dottore" dall´interlocutore, discute dell´ordine dei medici e parla di psicofarmaci con grande leggerezza». Infatti, «ne spiega gli effetti sul cervello dissertando di genetica e di diagnosi sui bimbi, di fatto invogliando il suo interlocutore ad adottarli come terapia in quanto "stracollaudati ed utilissimi" ed "usati in passato - sostiene lei - anche da dentisti e pneumologi"». Ma non è tutto. La donna parlerebbe poi anche di «intercettare genitori a Bologna, Mantova, Ferrara» per «portarli a San Donà di Piave». Affermazioni tutte da verificare, che hanno imposto al pm Persico di avviare nuove indagini per lo stesso reato: esercizio abusivo della professione medica. La Procura, che acquisirà la trascrizione della telefonata, dovrà valutare se le indicazioni fornite dalla donna siano semplici suggerimenti o se ci siano elementi penalmente rilevanti. Nella vecchia inchiesta il Nas non aveva trovato traccia di abusi o prescrizioni illecite. Tra le carte del nuovo fascicolo aperto dal pm c´è anche un´interrogazione firmata da un deputato di Forza Italia, Mariella Bocciardo, sostenitrice di un progetto di legge per vietare l´uso di psicofarmaci sui bambini. «Ciò che emerge dalla telefonata - scrive la parlamentare - è inquietante. Una situazione di organizzata ingerenza da parte di soggetti che millantano competenze e titoli che non hanno».
(ale.co.)