giovedì 6 novembre 2008

«No all'asfalto sul sito archeologico di Puianello»

«No all'asfalto sul sito archeologico di Puianello»
La Gazzetta di Reggio 04/11/2008

QUATTRO CASTELLA. I ritrovamenti archeologici a Puianello, che rischiano di essere «asfaltati» dalla nuova variante alla statale 63, stanno sollevando reazioni a dir poco indignate. Il Polo civico (Forza Italia-Alleanza nazionale) parla di amministrazione comunale «superficiale e pressapochista»; puntano il dito contro gli «inquilini» del municipio anche Legambiente e gli Amici della Terra. «Non possiamo credere - dicono Legambiente Val d’Enza e Amici della Terra in un comunicato congiunto - che possa ritenersi autorizzabile il passaggio della tangenziale su un sito di duemila anni fa, particolarmente importante e significativo per la sua estensione e per le potenzialità che lo stesso puà riservare se solo si volessero approfondire gli studi e anche gli scavi archeologici». Insomma, dito abbassato per un progetto che sembra un nuovo schiaffo al territorio e alla cultura. Se arriverà l’autorizzazione, insistono gli oppositori, vorrà dire che «la salvaguardia dell’asfalto e degli interessi economici» vince su tutto, compresa la nostra storia. Legambiente e Amici della Terra tirano in ballo il codice dei beni culturali (legge nazionale) che prevede «che intorno a scavi archeologici venga posta un’area di tutela indiretta per preservare il contesto in cui il sito archeologico è inserito» però «nella nostra provincia che si fa? Si mette sopra una strada che annienterà tutto, il ricordo, la storia, il valore culturale che dovrebbero invece essere salvaguardati perchè patrimonio collettivo». E giù un’altra bordata: e tutto questo succede mentre in altre sedi si fa un gran parlare di nuove opportunità turistiche, cultura del paesaggio. E così «è incredibile apprendere che alcune modifiche al tracciato si faranno, ma solo per rispondere a dei problei evidenziati da alcuni residenti, che a questo punto sono da ritenersi i veri soggetti della tutela, perchè al contrario la nostra storia millenaria può essere cementificata che tanto a nessuno interessa». Altra bordata contro gli amministratori pubblici: «E come la mettiamo con “la Bella Provincia” e con la tutela del paesaggio e con la promozione dl turismo? E si badi bene che per “scostare” la strada dal sito millenario. esistono le più ampie possibilità di variare il tracciato, perché siamo in piena campagna». Quindi la stoccata finale: «Ci auguriamo - conclude la nota - che il sindaco Beggi e la Provincia si attivino perché dagli “slogan” si passi ai fatti, perché alle belle parole (che non costano nulla) seguano i comportamenti che comportano lavoro, impegno, voglia di realizzare qualcosa di davvero concreto, passando finalmente ai fatti dal vuoto dei proclami.) e facciano quanto è per loro sicuramente possibile, vale a dire tutelare la nostra storia». Di certo la storia non finisce qui.