giovedì 7 maggio 2009

Massacri a Gaza, l’Onu accusa Israele

La Repubblica 7.5.09
Massacri a Gaza, l’Onu accusa Israele
Peres: "Rapporto fazioso e inaccettabile"
di Vincenzo Nigro

ROMA - All´improvviso in Medio Oriente tutto sembra ripartire a velocità caotica e accelerata, su mille tavoli e più livelli. La notizia più "rumorosa" è quella di Israele che rifiuta con forza il rapporto Onu che condanna la condotta dei suoi soldati durante la guerra di Gaza. «E´ un rapporto scandaloso e fazioso», dice il presidente Shimon Peres del testo di una commissione tecnica Onu. Il "Board of investigation" ha preso in esame 9 casi in cui l´esercito di Israele ha colpito uffici Onu a Gaza, uccidendo spesso personale internazionale o civili. «Israele non chiederà mai scusa per aver difeso le sue donne e i suoi figli», dice Peres, «siamo furiosi, non c´è alcuna menzione di Hamas: se loro non avessero lanciato razzi tutto questo non ci sarebbe stato».
La commissione nominata da Ban Ki-moon, con la quale Israele aveva collaborato, ha ritenuto Israele colpevole di 6 dei 9 casi investigati. «Noi abbiamo rispetto per il segretario generale, ma non accettiamo una parola di questo rapporto», ha chiuso Peres. E lo stesso Ban ha accettato di lasciar raffreddare le cose, ricordando che il "board" da lui nominato non è una corte di giustizia, e quindi gli effetti del rapporto saranno nulli, a meno che non monti una campagna internazionale contro Israele.
Il rapporto è stato presentato l´altro ieri sera e per il momento la campagna anti-israeliana non è partita: la verità è che quasi tutti i protagonisti in Medio Oriente sono impegnati in un gioco semi-sotterraneo rapido e complicato. Ieri è riemerso dopo mesi di eclisse politica Tony Blair, inviato del Quartetto per il Medio Oriente. Blair ha detto che è in preparazione una «nuova strategia», un piano che dovrebbe essere ufficialmente varato da Usa, Russia, Onu e Ue tra cinque o sei settimane.
L´input alla revisione delle carte del Quartetto l´ha dato l´amministrazione Obama, che ha suggerito anche ai suoi partner arabi più moderati e influenti (Egitto e Arabia Saudita) di mettere mano anche alla revisione del famoso "piano arabo" del 2002 che nacque su iniziativa saudita. Blair ha detto il piano del Quartetto sarà finalizzato dopo i colloqui che Obama avrà questo mese con i leader politici arabi e israeliani.
Del piano arabo, invece, il quotidiano Al-Quds Al-Arabi scrive invece che i leader arabi moderati stanno rivedendo le loro idee per renderle più accettabili a Israele. Il nuovo piano prevederebbe uno Stato palestinese smilitarizzato con capitale a Gerusalemme est, la Città Vecchia proclamata "zona internazionale" e l´assorbimento nei paesi di residenza dei profughi palestinesi, ad eccezione di una piccola parte che entrerà nel nuovo stato Stato palestinese. Sarebbe di fatto una rinuncia a quel "diritto al ritorno" per i profughi palestinesi costretti a lasciare la loro terra, una rinuncia che di fatto riconoscerebbe il diritto di Israele ad esistere come Stato ebraico nei confini che verranno definiti dagli accordi di pace.